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mercoledì 27 gennaio 2016

DIVISIONI IN MEDIO ORIENTE: IL CONFLITTO SECOLARE TRA SUNNITI E SCIITI


 In verde i paesi a maggioranza sunnita (ovvero gli stati del golfo Persico), e in giallo quelli Sciiti, fonte foto: Wikipedia


L'argomento di cui ci occupiamo quest'oggi, prende spunto dalle ultime notizie in arrivo dal Medio Oriente: i principali notiziari nazionali narrano di uno scontro sempre più acceso tra Iran e Arabia Saudita, originato dall'uccisione di un leader sciita da parte del governo saudita, un paese storicamente a maggioranza sunnita. Questo dettaglio è di fondamentale importanza se si vogliono scoprire le cause che hanno determinato questa situazione, e che, come scopriremo tra poco, hanno radici antichissime e risalgono alla morte del profeta Maometto (avvenuta nel 632 d.C).

L'origine di questo problema, purtroppo, non viene mai affrontato in questo Paese, né nei tg né nei dibattiti politici. Peccato che sia alla base dei principali problemi che attanagliano il mondo arabo e che coinvolgono attivamente anche l'Occidente, schierato in due fazioni: gli USA e la Nato da una parte; Russia e Cina dall'altra. La prima coppia sostiene un intervento punitivo in Siria e conseguentemente la cacciata di Assad, al contrario dei secondi, che offrono il loro sostegno al governo legittimo del presidente siriano (un sovrano di fede sciita).

Ebbene, come dicevamo poc'anzi, questa distinzione trae origine dalla morte del profeta dell'Islam: come avvenuto in Occidente in occasione della morte di Cristo, anche in questo caso la contesa riguardava l'erede al trono, sia spirituale che politico, di Maometto. I sunniti credevano che questa eredità spettasse ad Abu Bakr, amico e suocero di Maometto; viceversa, la fazione sciita era schierata dalla parte del cugino nonché genero del Profeta, Ali (shīʿat ʿAlī", da cui deriva il nome sciiti, che può essere tradotto come "fazione di ʿAlī"). Ad avere la meglio furono i sunniti, anche se Ali riuscì a governare per breve tempo come quarto califfo (carica conferita ai successori del Profeta). Ma la frattura tra queste due correnti si rafforzò a seguito dell'uccisione di Hussein, figlio di Ali, nel 680 a Karbala (l'attuale Iraq), da parte delle truppe del califfato sunnita in quel momento al potere.

Inoltre, nel corso del tempo si verificarono alcuni cambiamenti nelle credenze spirituali dei due gruppi correligionari: la dottrina sunnita, infatti, si basa molto sulla "Sunna" (da qui il nome sunniti), che in arabo vuol dire "abitudine" oppure "consuetudine", e sta a indicare gli atti di Maometto e i suoi insegnamenti; dal canto loro, invece, gli sciiti attribuiscono ai loro leader religiosi, gli ayatollah, il potere di fare da tramite tra Dio e gli uomini (una sorta di Papa per i cattolici), e sono convinti che il dodicesimo e ultimo Imam sia in occultamento (il cosiddetto Mahdi), e che un giorno riapparirà per compiere la volontà di Allah. Proprio in relazione a questo, lo sciismo è stato tacciato di eresia da parte dei sunniti, mentre invece gli sciiti contestano la visione sunnita, ribadendo come il dogmatismo di questa ideologia abbia dato origine a movimenti estremisti come i wahabiti: questa ideologia ultraconservatrice, fondata in seno alla comunità sunnita da Muhammad ibn 'Abd al Wahhàb, interpreta il Corano alla lettera, condannando la pratica esoterica del sufismo (la ricerca mistica all'interno del Corano), abbracciando invece l'essoterismo (da non confondere con l'esoterismo).

Tuttavia è bene ricordare che i tre stati storicamente roccaforti del movimento sciita sono l'Iran, l'Iraq e la Siria. L'Iraq, però, è stato governato per anni da Saddam Hussein, legatissimo ai poteri sunniti oltre che all'Occidente (sempre in prima fila quando si tratta di alimentare i conflitti), che sfrutta abilmente queste differenze politiche e religiose per attuare i propri fini. Ora che abbiamo chiarito questi due concetti, possiamo comprendere ancora meglio quali sono gli scopi di chi ha creato l'Isis, che altro non è che un califfato sunnita fascista, che sta devastando al loro interno due stati sciiti. Ora potrete farvi un'idea delle cose che stanno accadendo nel mondo arabo, e di come noi Occidentali usiamo queste divergenze, del resto lo facciamo anche nell'Africa subsahariana, per soddisfare delle nostre aspirazioni. Ma non è tutto, perché il motivo di questi attacchi è strettamente legato a quanto accaduto nelle Primavere Arabe e in altri paesi: questi episodi sono stati catalogati come rivoluzioni concepite e sviluppate dai popoli oppressi, quando in realtà provenivano da ben altri soggetti, e per un motivo ben preciso che, chiaramente, non è mai stato divulgato dai media occidentali. Ma di questo ci occuperemo in un prossimo capitolo...  

Mente libera, occhi aperti

                                                                                  Lo Sciacallo, Marcus L. Mason







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